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Dipinto di Paesaggio Italiano con Figure
ARAROT0195813
Dipinto di Paesaggio Italiano con Figure

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Dipinto di Paesaggio Italiano con Figure

Olio su tavola. Il pittoresco paesaggio presenta in primo piano sulla destra un ampio sentiero che si inoltra tra fronde e prati verdeggianti, ove pascolano greggi; sul sentiero transita una famigliola di contadini, tutti impegnati nel trasporto di merci: anche la bambina porta sul capo un grosso fagotto, mentre la madre porta nello stesso modo la cesta con il figlioletto neonato! Di sfondo, la piana si estende ampia a sfumare verso le lontane colline e nel cielo chiaro e rarefatto, che emana una luce quasi rosata. La tavola d'abete del dipinto è stata sottoposta a restauro e parchettatura. L'opera è presentata in cornice di metà '900.

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Dipinto di Maurizio Goracci
ARARCO0225394
Dipinto di Maurizio Goracci

Figura Femminile a Cavallo

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Dipinto di Maurizio Goracci

Figura Femminile a Cavallo

Olio su tavola. Firmato in alto a destra. Maurizio Goracci, in arte Mago, è un pittore romano di soggetti figurativi. L'opera raffigura una donna nuda avvolta in un drappo rosa, seduta su un cavallo che pascola: le figure di MaGo, seppur ben definite, son sempre collocate in uno sfondo surreale, sfumato in gamme di colori acidi, che conferisce un senso di fantastico. L'opera è presentata in cornice.

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Dipinto Cristo e l'Adultera
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ARARPI0235790
Dipinto Cristo e l'Adultera

Scuola fiamminga XVI Secolo

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Dipinto Cristo e l'Adultera

Scuola fiamminga XVI Secolo

Olio su tavola. Scuola fiamminga del XVI secolo. L'opera riporta alla base una targhetta attributiva a Lambert Van Noort (1520 -1571), giustificata dalla vicinanza ai suoi modi pittorici che si riscontra nei volti di Gesù e della Maddalena, ma non confermabile per le altre parti del dipinto. L' opera racconta l'episodio del Vangelo di Giovanni in cui gli scribi e i farisei portarono da Gesù una donna accusata di adulterio, per mettere alla prova la sua osservanza della legge di Mosè, che prevedeva la lapidazione. Ma Gesù, chinatosi a terra, si mise a scrivere con il dito nella polvere, poi sollecitato, pronunciò le parole "Chi di voi è senza peccato scagli la prima pietra" , salvando la donna e successivamente perdonandola. La grande scena è gremita da un folto e serrato gruppo di personaggi. Gesù al centro, è l'unica figura china per terra, estraniato dal resto del gruppo e fisso nel suo gesto di scrivere con un dito; in piedi dietro di lui, con un preciso allineamento verticale del suo viso con quello del Cristo, vi è la donna accusata, che si copre il corpo con il mantello osservando il gesto di Crsito, mentre attende la sentenza; tutto intorno gli scribi, i farisei, alcuni soldati, che invece parlano animatamente tra loro, si agitano, si confrontano indicando ciò che Gesù sta facendo. Il soggetto fu ampiamente rappresentato nella pittura fiamminga, con modalità interpretative differenti. Se in questo dipinto la scuola fiamminga si percepisce bene nei volti dai tratti duri e nei corpi piuttosto rigidi nei movimenti degli scribi e dei farisei, così come nella rappresentazione dell'edificio di sfondo e nella meticolosa raffigurazione dei calzari in primo piano destra, le due figure di Gesù e della donna risentono invece dell' influenza italiana, che addolcì i tratti dei visi, diede ai movimenti del corpo una maggior compostezza e leggiadria, e con l'aiuto di un colore più luminoso li fece risaltare in mezzo alle altre figure. La tavola del dipinto è stata sottoposta a restauro e parchettata nella prima metà del '900. Il dipinto è presentato in cornice antica adattata.

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Nikas Safronov
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Nikas Safronov

San Giorgio 1992

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Nikas Safronov

San Giorgio 1992

Olio su tavola. Firmato in basso a destra. Al retro in cirillico presenti il titolo, la data e la localizzazione a Bergamo. L'artista lituano, che attualmente vive e lavora tra Mosca, l'Italia e il Regno Unito, è considerato uno dei più importanti artisti russi contemporanei. Nella sua ampia produzione si trovano paesaggi, nature morte, molti ritratti di personaggi famosi e le sue composizioni surreali, espressione di una sua peculiare "visione onirica" della realtà. Anche in questa tavola, seppur nello stile delle icone tradizionali, viene proposta la raffigurazione del famoso San Giorgio in una chiave surreale che rimanda a De Chirico, ove al drago viene sostituito un'oca, la testa del santo è un uovo, di contorno vi sono figure di maghe..... un'interpretazione chiaramente poco ortodossa! La tavola presenta una fenditura verticale. L'opera è presentata in cornice.

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Dipinto Natura morta con Selvaggina, Cane e Nido di Uccellini
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Dipinto Natura morta con Selvaggina, Cane e Nido di Uccellini

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Dipinto Natura morta con Selvaggina, Cane e Nido di Uccellini

Olio su tavoletta. Scuola nord-europea di fine XIX secolo. Nella composizione all'interno di una rimessa giace su un piano della selvaggina cacciata; a sinistra spunta il muso del cane cacciatore che è però rivolto verso un nido pieno di uccellini pigolanti, collocato sopra la stanga del calesse che si vede a destra. Il dipinto è presentato in cornice in stile.

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Daniele nella Fossa dei Leoni
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Daniele nella Fossa dei Leoni

Dipinto XIX secolo

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Daniele nella Fossa dei Leoni

Dipinto XIX secolo

Olio su tavola. Nel libro omonimo della Bibbia è raccontata la storia del profeta Daniele che il Re Dario il Medo, ingannato dai rivali di corte gelosi del suo rango, condanna morte e lo fa gettare nella fossa dei leoni. Scoperto l'inganno, il re all'alba del giorno seguente si affretta a tornare presso la fossa e trova Daniele vivo, che racconta come Dio avesse mandato un angelo per chiudere le fauci dei leoni, "perché sono stato trovato irreprensibile di fronte a lui". L'episodio biblico è stato raffigurato molte volte nell'arte, sia pittorica che scultorea, dato il forte impatto sia narrativo che educativo. Il dipinto è passato in asta pubblica il 25 ottobre 2018 come "scuola lombarda del XVII secolo", ma a nostro avviso si tratta di opera più tarda, ottocentesca, ispirata a modi pittorici antichi.

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Dipinto Grande Paesaggio con Figure 1931
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Dipinto Grande Paesaggio con Figure 1931

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Dipinto Grande Paesaggio con Figure 1931

Olio su tavola. Al verso presente iscrizione a matita con la data "29 giugno 1931" e la firma Amos Campaioli. Il grande paesaggio di campagna, con alberi frondosi e un laghetto, vede in primo piano una dama a cavallo affiancata da un uomo con i suoi cani. Il dipinto è presentato in cornice lignea, coperta sul fronte con stucchi dorati.

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Dipinto Adorazione dei Pastori
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Dipinto Adorazione dei Pastori

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Dipinto Adorazione dei Pastori

Tempera e olio su tavola. Scuola veneta-cretese del secolo XVII-XVIII. Con il termine di Scuola veneta-cretese (o Creto-Veneta) si indica un'importante scuola pittorica, conosciuta anche con il nome di scuola Post-Bizantina, movimento che fiorì sull'isola di Creta sotto controllo della Serenissima di Venezia tra il 1204 e il 1669. Grazie alla situazione politica, in particolare dopo la caduta di Costantinopoli, Creta divenne il principale centro artistico cristiano di matrice greca dal quindicesimo al diciassettesimo secolo. In questo ambiente si sviluppò un particolare stile pittorico che fu marcato dalla tradizione e dai movimenti di matrice sia bizantina che latina. In particolare, data l' importante domanda di icone bizantine in Europa, l'isola divenne presto un centro di produzione di queste opere d'arte. Lo stile dell'icona bizantina si ritrova in quest'opera, che propone un soggetto ampiamente riproposto nell'arte, ovvero l'Adorazione dei pastori alla nascita di Gesù: le figure della Sacra Famiglia e dei Pastori sono fortemente riconducibili alla tradizionale raffigurazione iconografica bizantina, ma sono collocati in un paesaggio più latino, che si apre ampio, con una profondità prospettica che rimanda al paesaggismo seicentesco europeo, senza il tradizionale fondo oro ma con scelte cromatiche che richiamano comunque la luce dorata divina, in particolare dove un angelo annunciante la Gloria di Dio si affaccia dai cieli aperti. Il dipinto presenta un distacco della pittura nella parte centrale, in corrispondenza di precedente restauro, che necessita di ulteriore recupero. Al retro della tavola è presente un timbro a ceralacca. Il dipinto è presentato in cornice lignea antica.

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Dipinto di Riccardo Viriglio
ARARNO0222549
Dipinto di Riccardo Viriglio

Scorcio cittadino

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Dipinto di Riccardo Viriglio

Scorcio cittadino

Olio su tavola. Firmato al retro. Riccardo Viriglio, pittore pavese paesaggista, ritrasse scorci urbani prevalentemente della sua città e vedute paesaggistiche soprattutto lombarde. Anche qui è proposta la veduta di una piazza cittadina ,con porticato. In cornice in stile.

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Dipinto su Tavola Annunciazione XVI secolo
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Dipinto su Tavola Annunciazione XVI secolo

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Dipinto su Tavola Annunciazione XVI secolo

Olio su tavola. Scuola centro-italiana della seconda metà del '500. La sacra scena dell'Annunciazione vede le due figure protagoniste collocate in primo piano in un interno che corrisponde alla stanza di Maria. La giovane donna è seduta davanti ad un piccolo scrittoio ligneo, sorretto da figure di angeli, su cui poggiano il libro di preghiere e un vasetto con fiorellini; ai suoi piedi, il cestino del lavoro di cucito. Maria ha il corpo parzialmente rivolto all'indietro, in un movimento contorto, quasi di tentativo di fuga, come se volesse allontanarsi dall'altra figura, quella dell' Arcangelo Gabriele. Costui sta in piedi sulla destra, maestoso ed elegante, con una mano che regge un giglio e l' altra che indica verso l'alto sopra di lui, dove sta uscendo da un varco di luce la colomba bianca, simbolo dello Spirito Santo. Sullo sfondo, alte colonne con drappeggi che sormontano la pedana su cui poggia il letto di Maria. La composizione rimanda, nello stile figurativo e nelle scelte cromatiche, alla pittura già manierista delle scuole del centro Italia: in particolare vi è un forte concordanza di stile e composizione con alcune opere dello stesso soggetto del pittore Bastiano Vini Detto Bastiano Veronese (1525/1530 - 1602), che dal 1540 circa visse e lavorò a Pistoia. E' in tale città che si ritrovano alcune sue Annunciazioni: in particolare quella nella Chiesa di Santa Maria delle Grazie (una pala d'altare di dimensioni superiori ai due metri di altezza), mostra evidenti rassomiglianze sul piano formale e compositivo con quella qui presentata. Vi è concordanza nell' ambientazione della scena sacra: una stanza, sul cui sfondo è una tenda che copre parzialmente un letto, arredata con gli elementi essenziali alla narrazione, il leggio e la sedia riccamente ornati con cariatidi di putti o angioletti che paiono intagliati nel legno. Corrisponde, anche se con lievi variazioni, lo schema compositivo, con le due figure che si dispongono "a fregio" sullo stesso piano di posa, e corrispondono altresì i tratti somatici della Vergine e dell'Arcangelo. Si differenzia invece il pavimento, che, mentre è omogeneo nella nostra tavola, in quella pistoiese si presenta con cromie alternate a scacchiera, ma pare che tale disegno del pavimento sia stato aggiunto in un periodo successivo, in occasione del rifacimento dell'altare nel 1637-1639, in pendant con quello di altra opera dello stesso Sebastiano Vini nella stessa chiesa, una Sacra Conversazione. Pare quindi piuttosto certo che la nostra tavola sia stata dipinta guardando all'opera di Bastiano Veronese, probabilmente su richiesta specifica del committente, e prima della variazione del pavimento, quindi collocabile nella seconda metà del XVI secolo. Il dipinto è stato sottoposto a restauro, con applicazione di due rinforzi al retro della tavola. E' presentato in cornice di fine '800. (Riferimento per la pala d'altare di Pistoia: Catalogo dei beni culturali https://catalogo.beniculturali.it/detail/HistoricOrArtisticProperty/0900035285)

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Paesaggio firmato Zocchi
ARARNO0151908
Paesaggio firmato Zocchi

Paesaggio con Covone

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Paesaggio firmato Zocchi

Paesaggio con Covone

Olio su tavola. Firmato G. Zocchi in basso a destra. Si tratta probabilmente di opera tarda del pittore fiorentino Guglielmo Zocchi, più noto per le vivaci scene di genere di ambientazione greco-romana, che gli valsero grande successo soprattutto all'estero. Rara la produzione paesaggistica. Il dipinto è presentato in cornice coeva con mancanze.

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Dipinto di Riccardo Viriglio
ARARNO0222970
Dipinto di Riccardo Viriglio

Rovereto 1920

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Dipinto di Riccardo Viriglio

Rovereto 1920

Olio su tavola. Firmato in basso a sinistra. Al retro a matita il titolo e la data. Riccardo Viriglio, pittore pavese paesaggista, ritrasse scorci urbani prevalentemente della sua città e vedute paesaggistiche soprattutto lombarde. Qui è proposto uno scorcio del paesino di Roveleto, paesino della campagna piacentina ai piedi delle colline preappenniniche. L'opera è presentata in cornice.

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Gruppo di quattro Pannelli Dipinti Olio su Tavola
ARAROT0093780
Gruppo di quattro Pannelli Dipinti Olio su Tavola

Scene Pastorali

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Gruppo di quattro Pannelli Dipinti Olio su Tavola

Scene Pastorali

Olio su tavola. Decorati a scene pastorali su sfondo monocromo verde chiaro, con coppie, bambini, singoli contadini ripresi durante momenti di riposo e di conversazione, alla guisa di modelli del XVIII secolo. Probabilmente formelle in legno di ante di mobili, i dipinti sono stati montati più recentemente su telai in legno. Presentano diverse cadute di colore e macchie, soprattutto in corrispondenza dello sfondo.

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Dipinto Grande Paesaggio con figure 1930 ca.
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ARARNO0240143
Dipinto Grande Paesaggio con figure 1930 ca.

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Dipinto Grande Paesaggio con figure 1930 ca.

Olio su tavola. Il grande paesaggio di campagna, con alberi frondosi e colline, vede una dama ed alcuni cavalieri impegnati in una battuta di caccia, con i cani che li affiancano nella corsa . Il dipinto è presentato in cornice lignea, coperta sul fronte con stucchi dorati.

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La Continenza di Scipione
ARARPI0135940
La Continenza di Scipione

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La Continenza di Scipione

Olio su tavola. Scuola nord-europea del XVII secolo. La scena raffigura un episodio della vita di Scipione narrato da Tito Livio e da Valerio Massimo. Publio Cornelio Scipione, poi noto come Scipione l'Africano, nel 209 a.C. durante la campagna di Spagna, dopo la presa di Cartagena ricevette come omaggio personale una bellissima vergine, che si trovava nel gruppo degli ostaggi. Ma egli, ascoltando le suppliche della sua famiglia, la rispettò rimandandola ai genitori e al fidanzato, con l'unica raccomandazione che il suo promesso sposo si adoperasse per la pace tra Roma e Cartagine. Nella raffigurazione Scipione è al centro, seduto sul suo trono, e si rivolge a sinistra, ai genitori supplici della fanciulla, mentre con un gesto clemente, indica loro di riprendersi la figlia, in piedi a destra, affiancata dal fidanzato. All'intorno , soldati e seguaci del re. La scena è ricca di figure, luminosa e colorata, e sottolinea la positività del re, personaggio centrale e potente, ma capace di mitezza e clemenza. Il dipinto, restaurato, è stato rinforzato al retro con listelli lignei. E' presentato in cornice in stile.

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Dipinto con Pietà
ARARPI0207614
Dipinto con Pietà

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Dipinto con Pietà

Olio su tavola. Il dipinto ripropone pittoricamente la famosa scultura di Michelangelo, la Pietà di San Pietro o Pietà Vaticana. La composizione delle figure è piuttosto fedele all'opera di riferimento, ma, oltre che dipinta a colori, è collocata in uno scenario all' aperto che si rifà alla pittura rinascimentale, con il colle del Calvario che emerge sfumato sulla sinistra. In basso a sinistra è dipinto uno stemma, a evocare una committenza nobile. L'opera è presentata in cornice in stile. Presenta diverse macchie e piccole cadute di colore.

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Dipinto con Trittico di Lorenzo Gignous
ARAROT0201770
Dipinto con Trittico di Lorenzo Gignous

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Dipinto con Trittico di Lorenzo Gignous

Olio su tavoletta. Firmati in basso a destra. Si tratta di tre piccoli dipinti proponenti scorci paesaggistici, realizzati nello stile naturalistico proprio di Lorenzo Gignous: i due laterali , di dimensioni 24 x 30 cm, propongono il soggetto più ricorrente nella produzione dell'artista lombardo, ovvero scorci del Lago Maggiore, animati da barche di pescatori; al centro un paesaggio più piccolo (18 x 25 cm) con un gruppo di alberi in campagna. I tre piccoli dipinti sono presentati in cornice unica coeva.

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Dipinto di Vittore Antonio Cargnel
ARARCO0222526
Dipinto di Vittore Antonio Cargnel

Scorcio di Paese con Figure

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Dipinto di Vittore Antonio Cargnel

Scorcio di Paese con Figure

Olio su tavola .Firmato in basso a sinistra. Vittore Antonio Cargnel, padre di Lucio Cargnel, fu prevalentemente un paesaggista, autore in particolare di suggestive vedute trevigiane ed emozionanti scorci del Friuli, sua terra d'origine. E' considerato il portavoce della pittura di paesaggio intimista, per la sua abilità nel fermare i paesaggi nell'immediatezza delle mutazioni atmosferiche, spesso su piccole tavolette, per non perdere il momento di una particolare condizione luministica responsabile dell'impressione suscitata nell'artista. In questo scorcio di paese spicca il contrato luministico tra la piazza ancora dominata dal grigiore della pioggia, denunciata dagli ombrelli dei passanti - figure che sono solo macchie indistinte, elementi neutri del paesaggio-, e la luce che, fendendo le nubi, illumina e colora la parte superiore degli edifici. Il dipinto è presentato in cornice coeva.

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